Volume Il giocatore di carte
Volume Il giocatore di carte - 4° di copertina

"Sempre più vi è necessità di strumenti lievi e sottili
per dare spazio alle intuizioni, per accendere nuove sensibilità,
per attivare connessioni con dimensioni non ordinarie.
Il giocatore di carte offre strumenti affinati, penetranti,
produttivi di consenso energetico che devono essere messi in azione
e a disposizione, che devono essere oggetto di CONDIVISIONE: condivisione di conquiste, di affettività, di generosità,
di esperienza, di maturità.
Non è così difficile, non è neppure così nuovo,
ma è indispensabile in questo momento di cambiamento.
Quindi la mia consegna è data.
La mia attenzione e la mia protezione anche."

ARTIS

Introduzione al libro di Giuseppe Vercelli

Ogni storia inizia con un pensiero e ogni pensiero inizia con un’ immagine, di solito quella che rappresenta meglio quel momento particolare della vita dell’autore. Il Giocatore di carte è molto di più che un libro di racconti e di immagini piacevoli, è un dialogo diretto con il nostro inconscio, quella parte di noi che conosce le soluzioni prima ancora che si presentino i problemi al cospetto della nostra mente razionale. Il libro è saggiamente rivolto a tutti coloro che sanno approcciarsi alla realtà con l’intento di osservarla al di là dell’apparenza e, di fatto, questa opera permette una presa di coscienza molto efficace della nostra posizione nel mondo, nel tempo presente. Le varie Carte attirano il lettore a sé, seducendolo con il tipo di gioco proposto e suscitando sempre potenti emozioni, che scaturiscono dai meccanismi di proiezione e di identificazione consueti a ogni storia che sappia toccare le corde della personale introspezione. Goia, sorpresa, rabbia, irritazione, tristezza, desiderio di trasformazione, non importa con quale stato d’animo si emerga dall’incontro con le varie carte, ma ciò che colpisce è che quel sentimento riguarda potentemente se stessi nel tempo presente e quando questa consapevolezza si concretizza, il lettore è pronto a lasciarsi condurre verso la prossima carta, il futuro che deve ancora avvenire, lo stato desiderato che magicamente prende forma e colore nella mente di chi si lascia condurre nel gioco del Giocatore di carte.

Il libro ha due anime. Da una parte è una raccolta di racconti che escono da un coloratissimo e vissuto mazzo di carte, che coinvolgono il lettore grazie alla personalità del Giocatore, stimolando quella parte di noi che sa intendere la vita come un gioco fatto di innumerevoli esperienze che solo dopo essere state completamente vissute rivelano il loro più onesto significato.

Dall’altra il libro è un vero e proprio “metodo”, intendendo per metodo una procedura che permette di rendere possibile l’impossibile. Ho condiviso con l’autrice Paola Neyroz, straordinaria esploratrice dell’animo umano, la nascita e le vicissitudini del Giocatore, nato tra le montagne valdostane ma cittadino del mondo, reso visibile dalle belle illustrazioni di Nadia Savoini. Facendo riferimento alla pratica psicologica nell’utilizzo dei test proiettivi, tramite l’utilizzo di stimoli che possono essere interpretati liberamente dalla personalità e dell’evoluzione di chi li osserva, è apparso subito chiaro che i racconti del Giocatore potevano riferirsi a esperienze di vita vissuta da ogni lettore, non tanto nel loro significato manifesto, quanto piuttosto nello stimolare emozioni e stati d’animo che, a una più attenta analisi, si riferiscono proprio alle questioni più importanti relative alla vita di chi legge. In altre parole le carte sono un rivelatore e un amplificatore di consapevolezza del presente dell’individuo. Leggere la carta e lasciarsi coinvolgere risulta essere l’ingresso verso una dimensione introspettiva che costituisce il primo passo nell’incontro con il proprio Giocatore interiore. Il vero valore aggiunto del libro è però il passo successivo. Dopo la presa di coscienza del proprio stato attuale, il lettore è invitato a scegliere un’altra carta, che lo attirerà a sé per il nome, l’illustrazione o per qualsiasi altro buon motivo spesso  inteso come “casuale”. La seconda carta è la porta di accesso per lo stato d’animo desiderato, è la creatrice di quell’immagine interiore che è il presupposto per il primo movimento verso una nuova possibilità, un nuovo permesso, un nuovo obiettivo fino a quel momento semplicemente fuori vista. Se interpretato in questo modo, con metodo appunto, il giocatore ha una piacevole attitudine terapeutica, permette cioè l’inizio di una nuova percezione della realtà e l’inizio di una nuova storia personale.